Ogni anno, al termine della raccolta delle olive dalle quali possiamo produrre un buon olio d’oliva extravergine unico e solo, perché prodotto con ciò che produciamo noi attraverso la cura per gli alberi di ulivo e le nostre grandi attenzioni, ci poniamo un grandissimo quesito: ora cosa dobbiamo fare di preciso?
Il motivo di questa domanda è molto semplice e ha a che vedere con la difficoltà che spesso si incontra quando dobbiamo interrogarci su come praticare tagli e potatura in momenti corretti. In particolare ci interessa capire quali siano i reali bisogni dell’ulivo in tutte le sue fasi di produzione per far sì che davvero ne abbia solo beneficio.
Infatti, spesso si arriva a commettere degli errori particolari, che sono legati proprio alla potatura dell’olivo, provocando delle conseguenze negative tanto nella produzione di fiori e successivamente frutti, quanto per quello che è l’equilibrio che deve essere sancito per il benessere della pianta e per il prosieguo della sua produttività.
Quanto è utile potare?
L’ulivo è una pianta speciale che produce tantissimo e che offre una qualità del prodotto di grande impatto: le olive sono un frutto importante per chi ama coltivare l’orto e produrre, come in questo caso, prodotti naturali, come appunto l’olio extravergine d’oliva. Se siamo in grado di pensarci bene, possiamo davvero riuscire a ottenere qualcosa di ottimo.
A questo punto, specie nella fase successiva alla raccolta delle olive, è frequente che si debba operare per una potatura invernale, che di solito deve avvenire poco prima dell’arrivo delle prime gelate, per dare il tempo ai tagli inferti dalla potatura, di rimarginarsi a dovere e chiudersi per non determinare l’insorgere di infezioni. Puoi anche ovviamente intervenire con una potatura a fine estate, poco prima della raccolta, dando una spinta aggiuntiva alla pianta: infatti, in questo frangente di tempo si può intervenire per eliminare tutto quello che di nocivo c’è, ovvero rami che tolgono energia alla pianta ed eliminandoli la linfa della pianta si distribuisce nei punti più dediti alla produzione.
Attenzione tuttavia agli eccessi di temperatura. L’ulivo è una pianta molto delicata, che ha bisogno di un corretto equilibrio di acqua ma nemmeno ama il gelo o l’estrema siccità. Questo è il motivo per cui la potatura non va mai effettuata nel pieno dell’inverno o nel pieno dell’estate, perché si rischia di andare a danneggiare in primis le radici che risentono di questo aspetto.
La cura post-potatura
Ci sono dei trattamenti che seguono la fase della potatura, che sono altrettanto importanti e vanno ovviamente tenuti in alta considerazione, affinché la pianta abbia tutto il benessere possibile. Di cosa si tratta? Si tratta di un processo che ci deve mettere nella condizione di osservare la fase di recupero e di cicatrizzazione delle ferite inferte dai tagli.
Intanto, bisogna sempre svolgere la potatura con gli strumenti adatti e ovviamente anche molto curati nella pulizia e nella disinfezione. Arrivati a questo punto, controlla, sempre quante più volte è possibile, la pianta, per avere la possibilità che su di lei non insorgano malattie e parassiti in grado di fare grossi danni. Ci serve quindi un’attenzione particolare in grado di determinarne una resa ottimale.
Un aspetto che tuttavia va molto curato, per aiutare la pianta a riprendersi rapidamente, che va oltre la semplice attenzione per le cicatrici e la loro copertura al fine di preservare la sicurezza della pianta, è legato alla fertilizzazione e all’irrigazione: queste due fasi aiutano molto a supportare l’albero e gli permettono di superare velocemente la fase di guarigione, per iniziare a concentrarsi sulla produzione.
L’ulivo, una pianta molto delicata
Sebbene si abbia la convinzione che l’ulivo sia una pianta resistente, forte e capace di giostrarsi in modo autonomo, possiamo dirti che non è così perché in realtà è molto delicata e necessita di cure e di attenzioni particolari, anche al fine di avere una pianta che sia anche sempre attiva e produttiva al massimo. Tutto questo pertanto dipende da noi e dal nostro modo di rapportarci a lei.
Intanto, è una pianta fortemente sensibile alle differenze di temperatura, specie quando sono particolarmente estreme. Se la pianta di ulivo comincia ad avere qualche segno di debolezza dovuto proprio al fatto che deve difendersi dalle temperature troppo rigide o troppo calde, è chiaro che la prima conseguenza può essere legate al presentarsi di alcune malattie più nello specifico.
Un problema reale è la Xylella fastidiosa, un batterio che blocca i vasi xilematici della pianta, che è molto diffusa in Puglia che ha provocato la morte di milioni di esemplari di ulivo a causa della mancata circolazione di acqua e nutrienti in tutti i punti della pianta, e l’occhio di pavone, un batterio questo che attacca invece le foglie a causa della forte umidità e va ridurre drasticamente la fotosintesi e la produzione delle olive.
L’importanza dell’ulivo
Se desideriamo prenderci cura di una pianta di ulivo per averne un contributo in termini di raccolto, dobbiamo chiaramente ricordarci che c’è bisogno di concentrarci sulla sua cura durante tutto il ciclo della sua vita. Non c’è una fase che abbia bisogno di maggiori attenzioni: bisogna solo capire che trattandosi di una pianta che produce fiori e frutti tutto deve essere mirato e accurato.
Non dimenticare che l’ulivo si mostra resistente, ma in realtà, poiché soggetto frequentemente ad attacchi di parassiti, può diventare fragile a livelli incredibili, per questo motivo non va dimenticato quanto indispensabile sia la potatura, tanto quella invernale quanto quella estiva, perché si tutela a tutto tondo una pianta e si pone attenzione nell’osservazione e nella cura costante.