Quando si gestisce un esercizio commerciale, sono tante gli aspetti normativi a cui porre attenzione. Tra questi, rientrano i dettagli tecnici e di legge relativamente ai pagamenti con il POS, da rendere obbligatoriamente disponibili ai clienti ormai da tempo. Con la Legge di Bilancio 2025, sono state messe in primo piano nuove indicazioni da seguire da parte dei commercianti.
Se stai leggendo queste righe, significa che ti interessa conoscerle, magari perché hai un negozio o stai per aprirlo. Fantastico! La guida delle prossime righe fa per te: ricorda sempre che, in ogni caso, per toglierti qualsiasi dubbio ed evitare potenziali sanzioni puoi sempre chiedere consiglio al tuo commercialista. Chiarita questa premessa, ti aspettiamo nei prossimi paragrafi!
Legge di Bilancio 2025: cosa cambia per chi ha un POS?
Con la Legge di Bilancio 2025, è stato messo in primo piano, per i commercianti, l’obbligo del collegamento tra il POS e il registratore di cassa. Nel testo normativo si parla di preciso di “integrazione e interazione”. L’obiettivo alla base è, come sempre, quello di ottimizzare la tracciabilità dei pagamenti, contrastando l’evasione fiscale.
La buona notizia per chi non si è ancora adeguato e che c’è tempo: le nuove misure incluse nel comma 1 dell’articolo 9 del Ddl 2025 – che vanno a sostituire quanto espresso nel comma 3 dell’articolo 2 del Decreto Legislativo 127 del 5 agosto 2015 – entreranno in vigore il 1° gennaio 2026. Per questa deadline, i commercianti dovranno collegare il terminale POS con il registratore di cassa, trasmettendo i dati relativi a entrambi, così da evitare incoerenze tra il numero di scontrini effettivamente emessi e gli incassi frutto dei pagamenti digitali.
Chi dovrà ottemperare a quest’obbligo e quali saranno le sanzioni?
Dovranno ottemperare all’obbligo appena descritto tutti gli esercenti che, per portare avanti in maniera legale la propria attività, sono tenuti a emettere scontrini fiscali e a garantire, alla propria clientela, la possibilità di pagare con carta di credito (o di debito) e con wallet digitale. Ecco le tipologie di attività che saranno coinvolte concretamente in questa misura:
- Negozi
- Artigiani
- Professionisti aventi l’obbligo di avere un registratore telematico
Sono escluse, invece, tutte quelle attività che, di base, sono esonerate dall’obbligo di certificazione dei corrispettivi. Quando si parla di temi come quello oggetto di queste righe, è naturale aprire il capitolo delle sanzioni per chi non si adegua. Nel sopra citato comma 2, si sottolinea come la sanzione pecuniaria compresa tra 1000 e 4000 euro, prevista nei casi in cui non vengono installati gli apparecchi preposti all’emissioneo dello scontrino fiscale, debba essere comminata anche nell’eventualità di mancata integrazione tra POS e registratore di cassa.
Nel comma 3, si fa altresì presente che, qualora l’esercente non dovesse procedere entro i tempi previsti al collegamento di POS e registratore di cassa, potrebbe vedersi sospendere, per un lasso di tempo compreso fra i tre giorni e il mese, la licenza di commerciante o l’autorizzazione per il regolare esercizio della sua attività.